Un lettore mi scrive spiegandomi che ha il padre con gravi problemi di salute, per cui stanno iniziando ad affrontare il triste tema dell’eredità e della successione.
Il commercialista gli ha consigliato di investire tutti i soldi del genitore in titoli di stato italiani perché non soggetti alle tasse di successione.
Mi viene chiesto se quanto affermato dal commercialista corrisponde al vero.
La domanda è interessante e non scontata per cui rispondo pubblicamente.
Confermo che i titoli di stato e i buoni postali non concorrono alla formazione dell’attivo ereditario.
In pratica quindi i titoli di stato (titoli di debito pubblico) sono esclusi dalle imposte di successione.
Attenzione però a non perdere di vista il concetto di “diversificazione” che è la vera arma per gestire e limitare il rischio di portafoglio.
Investire tutti i risparmi su un unico emittente (che in pratica significa mettere tutte le uova nello stesso paniere) non è sicuramente la scelta più saggia, soprattutto di questi tempi!
La domanda da porsi è: siamo sicuri che il vantaggio fiscale sia talmente superiore da colmare il rischio di portafoglio che si corre ad investire su un unico emittente?
Io onestamente credo che non sia saggio concentrare tutto, anche se solo per un breve periodo, su un unico emittente.
Poi come dicevano i latini “de gustibus non disputandum est”…
Ricordo che giovedì sera 11 Luglio dalle 21 alle 22,30 ritorna la tradizionale video conferenza serale (non sponsorizzata!) con le analisi a richiesta!
Come di consueto si inizierà con una panoramica introduttiva della situazione dei mercati finanziari per poi procedere con l’illustrazione delle migliori opportunità di investimento del momento.
Nell’ultima parte verranno analizzati i titoli a richiesta dei partecipanti.
La partecipazione è gratuita ma è necessario iscriversi cliccando qui.
Buon trading
gab
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