Titoli di stato della Grecia: cosa fare?

La Grecia ha lanciato nei giorni scorsi una offerta di scambio ai detentori dei titoli di stato.
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza in una situazione che nella realtà è molto ingarbugliata e piena di variabili.

 

L’offerta è così formulata:

Per ogni 1.000 € di valore nominale si riceveranno:

– 315 in nuove obbligazioni greche con una cedola “step up”, ossia crescente, che offrirà inizialmente un 2% per concludere con un 4,30% nell’ultimo periodo.
Un interesse sicuramente basso, soprattutto considerando la lunga durata di queste obbligazioni e la scarsa affidabilità dell’emittente.
Inoltre non verrà data un’unica obbligazione ma una serie di 20 diverse obbligazioni, il cui ammontare sarà appunto 315, con diverse scadenze diluite negli anni.
In poche parole, un gran casino.

– 315 in nuove obbligazioni greche le cui cedole saranno collegate all’andamento dell’economia greca (nello specifico al Pil)

– 0,371 di una obbligazione semestrale zero coupon emessa da EFSF (letteralmente “European financial stability facility”  che poi nella realtà altro non sarebbe che il famoso “fondo salva stati” di cui tanto si parla da mesi a questa parte) che andrebbe a rappresentare gli interessi maturati fino al 24 Febbraio, giorno in cui è iniziata l’offerta di scambio.

– 150 (75+75) in due obbligazioni EFSF: una con scadenza 2013 ed una con scadenza 2014.

La data ufficiale di scadenza della proposta è fissata per il giorno 8 Marzo (salvo proroghe) ma nella realtà molte banche necessitano di una risposta più celere per poter elaborare la pratica.
Meglio quindi contattare la propria banca al più presto, ed entro martedì 6 Marzo.

In base ai risultati delle adesioni lo stato greco deciderà come comportarsi.
Se le adesioni superano il 90%, sarà confermata l’offerta di scambio da parte dello stato greco.
Se le adesioni saranno superiori al 75% ma inferiori al 90%, lo stato greco valuterà se dare corso all’offerta di scambio.
Se le adesioni saranno inferiori al 75%, decade la proposta di scambio.

Leggendo in giro sembrerebbe difficile raggiungere il 90% ma sembrerebbe invece alla portata il raggiungimento della soglia del 75%.
A complicare ulteriormente il quadro generale, sul tavolo ci sono anche la clausola di azione collettiva (che obbliga i possessori di obbligazioni ad aderire all’offerta di scambio)  ed il rischio Cds (se la clausola venisse applicata scatterebbe in automatico il rimborso dei Cds).

Il quadro generale appare quindi parecchio complesso ed è difficile orientarsi nelle scelte.

Le scelte che il risparmiatore ha davanti sono: accettare lo scambio, rifiutare o non rispondere.
La mia opinione è che sia più conveniente rifiutare o non rispondere all’offerta.
Per fortuna sono dello stesso parere sono anche l’Aduc (Associazione a tutela dei consumatori) e il sempre impeccabile professore Beppe Scienza.
Potete leggere il parere dell’Aduc cliccando qui.
Potete leggere il parere del professor Beppe Scienza in un suo articolo pubblicato oggi nell’inserto “Affari e finanza” di Repubblica.

buon trading

gab

 

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