In molti mi scrivono chiedendomi informazioni circa la sottoscrizione delle obbligazioni Eni che terminerà il prossimo 4 Ottobre.
Direi quindi di analizzare insieme le caratteristiche essenziali dell’offerta e poi valutarne i pregi e i difetti.
La possibilità di scelta è tra due diverse obbligazioni: una obbligazione a tasso fisso ed una obbligazione a tasso variabile.
Entrambe hanno una durata di 6 anni e quindi scadranno nell’Ottobre 2017.
Entrambe hanno un taglio minimo di 2.000 €, sotto questa cifra non è possibile investire.
Entrambe saranno quotate al Mot.
Impossibile stabilire al momento il valore delle cedole di entrambe le obbligazioni.
Il valore della cedola fissa sarà calcolato, alla fine del periodo di offerta, in base al valore dell’Irs a 6 anni a cui verrà aggiunto un margine che può variare da 1,80% al 2,80%.
Il valore del tasso variabile invece sarà collegato all’Euribor a 6 mesi, a cui verrà aggiunto un margine compreso tra 1,80% e 2,80%.
Il vantaggio di queste obbligazioni mi sembra che consista solo nell’affidabilità dell’emittente.
Fatto salvo ovviamente il rischio di default dell’Italia che coinvolgerebbe anche Eni mettendola a rischio.
Gli svantaggi invece mi sembrano più numerosi e degni di nota:
– i tassi, fisso e variabile, saranno indicati solo a sottoscrizione avvenuta, per cui si acquista alla cieca, senza poter effettuare dei conteggi di rendimento a scadenza precisi. Si possono fare solo delle ipotesi ma non conteggi precisi. E per i miei gusti non è un difetto da poco!
– i costi di sottoscrizione sono sempre elevati ed incidono negativamente sul rendimento finale.
Banche e promotori evitano in genere di parlarne e non li citano ma ci sono e non sono trascurabili.
Quasi sempre conviene acquistarle in seguito quando sono già quotati, in questo modo si paga solo la commissione di acquisto che è sempre inferiore a quella di sottoscrizione.
– la scadenza è lunga per i miei gusti attuali. Il 2017 è lontano da venire e 6 anni sono tanti, soprattutto di questi tempi.
In definitiva preferisco aspettare che siano quotate, che si abbiano i valori del tasso fisso e del margine del tasso variabile, e poter fare quindi due conteggi per vedere se sono convenienti o se c’è di meglio in giro.
buon trading
gab
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