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Obbligazioni Enel: entriamo nei dettagli

Nei prossimi giorni partirà l’offerta per la sottoscrizione delle nuove obbligazioni Enel.
Nello specifico, il periodo dell’offerta sarà dal 6 al 24 Febbraio (attenzione perché per l’adesione online si ha tempo solo fino al 10 Febbraio).
Cerchiamo di illustrare i dettagli dell’operazione e di illustrare i pro ed i contro di questo nuovo prestito.

 

L’ammontare previsto del prestito è di 1,5 miliardi di euro, ma Enel si è riservata la facoltà di aumentarlo fino ad un massimo di 3 miliardi di euro.
L’obbligazione non ha ancora un rating ma verrà comunicato nei prossimi giorni con un apposito comunicato stampa.
In attesa di conoscere il rating della specifica obbligazione, possiamo osservare il rating dell’emittente, ossia di Enel, che è riportato nella tabella sottostante: 

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L’investitore potrà scegliere tra obbligazioni a tasso fisso oppure a tasso variabile.
In entrambi i casi, il lotto minimo sarà di 2.000 €.
La durata di entrambi i prestiti, sia quello a tasso fisso che quello a tasso variabile, sarà di 6 anni e quindi la scadenza avverrà nel 2018.

Il prestito sarà quotato al Mot dal prossimo 30 Gennaio.

Entriamo adesso nei dettagli delle cedole, ossia degli interessi periodici che questo prestito offrirà ai possessori.

 

Partiamo dal tasso fisso.

La cedola sarà pagata annualmente.
L’esatto importo della cedola non è ancora stato determinato e verrà comunicato entro 5 giorni dalla fine del periodo di offerta.
In ogni caso, Enel ha annunciato che l’ammontare della cedola sarà determinato sommando al tasso “mid swap a 6 anni” un importo che non potrà essere inferiore al 3,10%.
In pratica, la cedola annua non sarà inferiore a “3,10 + tasso mid swap a 6 anni”.
Attualmente il tasso “mid swap a 6 anni” ammonta a 1,79, come è possibile riscontrare su Bloomberg, per cui se ne ricava che la cedola non potrà essere inferiore al  3,10+1,79 = 4,89% lordo annuo.

 

Nel caso del tasso variabile invece la cedola verrà pagata con frequenza semestrale.

Anche in questo caso, la struttura della cedola non è ancora definita ma non dovrebbe essere inferiore al valore dell’Euribor a 6 mesi aumentato di uno spread fisso, che non sarà inferiore al 3,10%.
Attualmente l’Euribor a 6 mesi ammonta a 1,40%, come è possibile riscontrare cliccando qui.
Volendo fare i conteggi con il valore attuale dell’Euribor a 6 mesi, la cedola minima non dovrebbe essere inferiore a 3,10+1,40 = 4,50%.
Attenzione perché il valore dell’Euribor varia nel corso dei mesi, per cui questo conteggio è solo esemplificativo e non è da prendere come spunto per i conteggi futuri.

 

Proviamo adesso a fare qualche confronto con altre obbligazioni.

Il primo confronto possiamo effettuarlo con i titoli di stato italiani di pari durata.
In teoria un titolo di stato italiano dovrebbe essere considerato a minore rischio di default rispetto ad una obbligazione societaria.
Nella pratica invece i Cds (“credit default swap”, che sono una sorta di assicurazione contro il rischio di fallimento di un emittente) giudicano in questo momento Enel come più affidabile dello stato italiano.
Il Cds dell’Italia è intorno a 390 punti mentre quello di Enel è inferiore ed ammonta a circa 280.
In ogni caso, attualmente un Btp (titolo decennale a tasso fisso) con scadenza 2018 (al valore di chiusura di venerdì 3 Febbraio) offre un rendimento lordo annuo intorno al 4,60-4,70%.
Enel 2018 a tasso fisso invece offrirebbe un rendimento minimo del 4,90%.
La domanda da porsi è: meglio il 4,90% di Enel oppure il 4,70% del titolo di stato?
Considerate che l’obbligazione Enel è soggetta al capital gain del 20% mentre il titolo di stato ha l’aliquota  al 12,50%.
L’obbligazione Enel a tasso fisso in avvio di sottoscrizione risulterebbe invece interessante se rapportata ad un’altra obbligazione Enel a tasso fisso con uguale scadenza e già quotata sul mercato.
Il rendimento dell’obbligazione già quotata ammonta al 4,17% mentre la nuova obbligazione offrirebbe un rendimento del 4,90% circa.

Confrontando invece il tasso variabile offerto da Enel con un Cct 2018 (titolo a cedola variabile), emerge che il rendimento minimo offerto dal titolo di stato (calcolato con una semplificazione, ossia ipotizzando zero il valore dell’Euribor e considerando come cedola a tasso fisso lo spread) sarebbe del 3,45% circa, mentre Enel offrirebbe un rendimento minimo del 3,10% circa.

 

Personalmente ritengo che il punto debole di questa emissione sia la scadenza, che è troppo lunga per i miei gusti attuali.
E’ ovviamente un parere soggettivo e quindi opinabile, ma personalmente in questo contesto di crisi economica e finanziaria preferisco navigare a vista e optare per scadenze più brevi.
Il mio portafoglio è attualmente composto da obbligazioni con scadenza entro fine 2012.
Solo alcune obbligazioni hanno una scadenza superiore ma comunque non oltre la primavera del 2013.

 

Per leggere il comunicato, il prospetto informativo (in fase di pubblicazione) oppure per contattare direttamente Enel potete visitare questo sito, scrivere a questa email o telefonare al numero verde 800132313.

 

Buon trading

gab

 

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