In questi giorni è iniziata la sottoscrizione delle obbligazioni Atlantia 2018 e molti lettori mi chiedono informazioni e pareri.
Cerchiamo di fare un po’ di luce partendo dai dettagli tecnici.
Il periodo di sottoscrizione è previsto dal 19 Novembre al 7 Dicembre.
Attenzione però perché il collocamento online si chiuderà il 23 Novembre.
E’ prevista la quotazione al Mot di Borsa Italiana.
L’ammontare dell’obbligazione è previsto per 750 milioni di euro, che in caso di forte richiesta può espandersi fino a 1,5 miliardi di euro.
Il codice Isin sarà IT0004869985.
Il rating dell’emittente BBB+ secondo l’agenzia Standar&Poor’s.
Il rating dell’emissione è stato richiesto e verrà indicato a giorni dall’emittente sul suo sito.
L’obbligazione non è subordinata.
La scadenza del prestito avverrà nel 2018 e quindi il bond avrà una durata di 6 anni.
Il taglio minimo di sottoscrizione sarà di 2.000 €, che equivalgono a 2 obbligazioni dal valore nominale di 1.000 € ciascuna.
E’ possibile incrementare questa quantità per multipli di 1.000 €.
Il prezzo di emissione sarà compreso tra 99 e 100 e verrà comunicato entro 5 giorni dal termine ultimo per la sottoscrizione.
L’obbligazione è a tasso fisso con cedole annuali.
La cedola non è ancora stata definita nel suo ammontare poiché equivarrà al tasso mid swap a 6 anni a cui verrà aggiunto un margine che non può essere inferiore al 2,60%.
Facendo due conti emerge che attualmente il rendimento lordo annuo ammonterebbe intorno al 3,6%.
Dal momento che non sono determinati con certezza né il prezzo di emissione né l’ammontare della cedola, risulta impossibile calcolare in modo preciso il rendimento a scadenza dell’obbligazione.
Il punto di forza di questa obbligazione mi sembra che consista nel fatto che è un’emissione “corporate”, che attualmente piacciono molto al mercato perché ritenute a minore rischio rispetto ad obbligazioni emesse dallo stato o dalle banche ed al tempo stesso sono numericamente poche.
I punti di debolezza sono:
– il rendimento risulta inferiore all’inflazione.
– il rendimento non è determinato, per cui siamo di fronte ad una sottoscrizione alla cieca: prima si sottoscrive e poi si scopre il rendimento.
Per il cassettista che acquista e porta a scadenza non mi sembra onestamente un grande affare in termini di rendimento, a meno che non serva per riequilibrare il rischio di un portafoglio poco diversificato e molto esposto su titoli bancari.
Se invece si vuole puntare ad un mordi e fuggi di breve periodo è possibile ragionare in termini di riallineamento dei prezzi della nuova obbligazione con i livelli delle altre obbligazioni Atlantia attualmente già quotate.
Facendo due conteggi con i prezzi di oggi, l’obbligazione Atlantia che scade nel 2017 offre un rendimento intorno al 2,60% mentre l’obbligazione Atlantia che scade nel 2019 offre un rendimento intorno al 3,10 %.
Se il prezzo delle obbligazioni già quotate resterà stabile, il prezzo del nuovo bond (considerando una cedola del 3,60% ed un prezzo di emissione a 100) dovrebbe quotare ad un prezzo superiore a 102 per offrire un rendimento in linea con le altre obbligazioni Atlantia.
Attenzione però perché il riallineamento non è una certezza ma solo un’ipotesi che si basa sui dati attualmente in nostro possesso che possono essere suscettibili di modifiche (prezzo di emissione, ammontare della cedola e stabilità delle quotazioni degli altri bond Atlantia).
Questa strategia mira a sottoscrivere per puntare ad un veloce riallineamento dei rendimenti e quindi portare a casa un veloce guadagno sulla differenza tra il prezzo di sottoscrizione e quello dei primi giorni di quotazione.
Ripeto però che non c’è certezza di guadagno e che c’è il rischio di restare incastrati oppure di incappare in una perdita qualora si venda prima della scadenza.
Buon trading
gab
{module Adsense articolo}