Qui si fà l’Europa (unita) o si muore

La crisi non è più circoscritta ai soli paesi “pigs” ma si sta allargando a grande velocità anche alla Francia.
Per chi legge questo sito non è certo una novità poichè sono mesi che lo andiamo ripetendo, ma per buona parte dei mezzi di informazione l’allargamento del fronte della crisi sembra essere una notizia nuova ed imprevedibile.

Cerchiamo di illustrare, con dati e grafici, l’avanzare del fronte della crisi

Partiamo dalla situazione italiana.
I valori dei CDS, ossia il prezzo per assicurarsi contro il rischio di default dello stato italiano, sono sempre in aumento e lambiscono ormai quota 600, che era il livello che la Grecia registrava circa 18 mesi fa.
Anche lo spread tra Btp e Bund è sempre molto (troppo) alto: http://www.bloomberg.com/quote/!ITGERSP:IND/chart

Ma è sul versante francese che si notano maggiormente i segnali dell’allargamento del fronte della crisi economica.
Sia i CDS che lo spread sono in aumento.
Il costo per assicurarsi dal rischio di default della Francia è in forte aumento ed è raddoppiato rispetto ai valori dello scorso Giugno.
Ma quello che preoccupa maggiormente è lo spread in aumento tra Bund e Oat (titolo di stato francese):

http://www.bloomberg.com/quote/!FRAGER10:IND/chart

Resta al momento al riparo dalla tempesta la Germania, che mantiene un livello basso e contenuto dei CDS.

 

Dall’analisi emergono tre aspetti concreti:
– La Francia, che insieme alla Germania sembrava solida ed al riparo da ogni tempesta, è invece finita al centro della bufera.
La prossima vittima delle cavallette della speculazione sarà lei…

– Il mercato non crede all’efficacia delle misure messe in atto dai governi europei per contrastare la crisi economica europea.

– La Germania al momento non è coinvolta dalla bufera ma temo che, se si continua di questo passo, mancherà poco che anche lei vedrà i propri CDS aumentare di valore e salire in verticale.
Anche la sicurezza del Bund potrebbe quindi venire minata.

 

Riassumendo si sta avvicinando il “redde rationem” per l’Europa unita e per l’euro.
Siamo quindi ad un bivio: o si fà davvero l’Europa unita e si salva l’euro, oppure ognuno torna alla propria moneta, con tutte le conseguenze del caso.
La mia impressione è che ormai il tempo stia scadendo e che questa situazione non possa durare ancora a lungo.
Il mio personale, ed opinabile punto di vista, è che tempo 6-12 mesi al massimo e sapremo di che morte dovremo morire.

buon trading

gab

 

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