Il 2011 volge al termine ed il 2012 è alle porte.
È il momento di analizzare la situazione ed ipotizzare quale piega potrà prendere il prossimo anno a livello di mercati finanziari.
Nel brevissimo periodo sono ottimista, soprattutto in virtù della mossa della Bce che sta letteralmente inondando di liquidità le banche.
Credo che questa operazione nel brevissimo possa sostenere sia il mercato azionario che quello obbligazionario.
Nel brevissimo periodo (prossime settimane) sono quindi discretamente ottimista.
Le note dolenti però arrivano subito dopo, quando si prende in esame il medio periodo.
E’ qui che ci sono ancora molti problemi da risolvere e molti nodi che verranno al pettine.
Cerco di fare il quadro della situazione in modo sintetico.
A livello economico siamo in recessione e la disoccupazione rimane sempre su alti livelli.
Alcuni stati nazionali rischiano il default.
La Grecia è sempre con un piede sulla tomba ed il prossimo Marzo ci saranno le prossime scadenze dei suoi titoli di stato.
Marzo potrebbe essere la data del funerale, ossia il momento in cui viene sancita una qualche forma di default.
Del Portogallo e dell’Irlanda nessuno parla più, ma non sono resuscitati e non sono usciti dal tunnel dell’insolvenza. Sono entrambi una mina vagante innescata e a breve purtroppo torneranno sotto i riflettori.
L’Italia non se la passa meglio: lo spread tra i nostri Btp e il Bund tedesco resta molto (troppo) elevato e questo è un problema ad ogni asta dei nostri titoli di stato.
Non dimentichiamo che tra Febbraio, Marzo e Aprile lo stato italiano dovrà rimborsare ed emettere titoli di stato per un ammontare complessivo altissimo:
La nostra partita si gioca lì: se il rifinanziamento sarà troppo oneroso non sarà facile sostenerlo.
Attenzione! Non sto certo dicendo che l’Italia fallirà nel corso dei prossimi mesi ma semplicemente voglio sottolineare che la crisi non è finita e che ci potranno essere momenti difficili e tribolati per noi e per i mercati finanziari.
Le banche italiane ed europee, per motivi diversi, non se la passano benone e saranno costrette a ricorrere ad aumenti di capitale.
Come potete notare il quadro generale non è dei migliori.
In questo contesto occorre investire con prudenza!
In ottica azionaria cercheremo di sfruttare le occasioni a basso rischio che potrebbero svilupparsi nel brevissimo periodo ma evitando di operare con lo spirito del cassettista (che acquista e poi dimentica in portafoglio i titoli).
In ottica obbligazionaria occorre avere un portafoglio molto diversificato (non oltre il 5% su un singolo emittente) e con scadenze brevi.
Il mio portafoglio personale è composto per la stragrande maggioranza da obbligazioni che scadono entro i prossimi 6 mesi.
In questo momento si naviga a vista per cui è meglio organizzare il portafoglio obbligazionario solo con strumenti a brevissima scadenza e con pochi mesi di vita residua.
Nell’ottica della conservazione del capitale è utile inserire in portafoglio anche obbligazioni degli stati nazionali più solidi (o comunque con un minore grado di rischio insolvenza) come Olanda, Finlandia, Danimarca, Norvegia, America, Canada, Australia.
Nei prossimi giorni vedremo qualche esempio di obbligazioni interessanti dal punto di vista della sicurezza oppure dal punto di vista del rendimento rapportato alla scadenza breve.
Buon trading
gab
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