Lo scorso fine luglio la famiglia Pesenti ha raggiunto un accordo per la cessione di Italcementi alla società tedesca HeidelbergCement (per leggere il comunicato ufficiale cliccare qui).
Il prezzo concordato per la cessione ammonta a 10,60 € ad azione, che rappresenta il prezzo dell’opa obbligatoria sul capitale della società.
Considerando che il prezzo attuale sul mercato è di 9,965 €, per arrivare al prezzo dell’opa ci sarebbe spazio per un “upside” di 0,635 € ad azione, che in termini percentuali significa un 6% abbondante.
Dal punto di vista operativo siamo quindi in presenza di un disallineamento tra il prezzo dell’opa e quello attuale di mercato…
Non è quindi un caso che mi siano giunte decine di mail per richiedermi se l’acquisto di Italcementi a 9,965 € con lo scopo di consegnare in opa ed incassare 10,60 euro ad azione sia un “pasto gratis” oppure un “rigore a porta vuota” (due delle espressioni più utilizzate dagli amici che mi hanno scritto) da utilizzare come parcheggio di liquidità, in alternativa ad esempio ad un conto deposito oppure di un’obbligazione con scadenza breve.
Personalmente non lo giudicherei un pasto gratis dal momento che qualche rischio e qualche incertezza sono presenti in quest’operazione.
Per quanto riguarda i rischi, il principale è che l’opa deve ottenere il via libera da parte delle autorità competenti, ossia dell’anti trust europea ed americana.
In teoria non dovrebbero esserci sorprese negative ma non è certo possibile metterci la mano sul fuoco.
Qualora l’anti trust bocciasse l’operazione, le quotazioni scenderebbero immediatamente ai livelli precedenti il lancio dell’opa e quindi in area 6 € con un ribasso di circa il 40% rispetto alle quotazioni attuali.
Un altro rischio riguarda il prezzo dell’opa dal momento che, come descritto nel comunicato stampa, “qualora ricorressero determinati eventi negativi prima del closing sono previsti – come d’uso – specifici meccanismi contrattuali di riduzione del corrispettivo”.
In concreto queso significa che, in caso di eventi avversi, il prezzo concordato di 10,60 € potrebbe essere rivisto al ribasso.
Per quanto riguarda l’incertezza è relativa alle tempistiche di realizzazione dell’Opa e del pagamento dei 10,60 € ad azione.
Sicuramente l’opa avverrà nel 2016 ma non è ancora dato sapere esattamente il “quando”, ad esempio se nella prima parte dell’anno oppure nella seconda.
Studiando la situazione, la mia impressione che è l’operazione non si concretizzerà prima di 12 mesi.
In tema di calcolo del rendimento non è un dettaglio da trascurare dal momento che, in base alla data in cui si perfezionerà l’opa, varierà anche il rendimento lordo annuo (calcolato come se l’opa fosse un’obbligazione zero coupon), come illustrato nell’immagine sottostante:
Data ipotetica opa |
Rendimento lordo annuo |
31/03/2016 |
10,12 % |
30/06/2016 |
7,18 % |
30/09/2016 |
5,56 % |
31/12/2016 |
4,53 % |
In definitiva, dal mio punto di vista si tratta di un opportunità interessante ma non di un pasto gratis a rischio zero!
Se i rischi e le incertezze sono compatibili con la propria pianificazione finanziaria (obiettivi, ottima temporale e grado di rischio), ritengo che sia possibile inserirne una dose omeopatica all’interno di un portafoglio opportunamente diversificato.
Altrimenti è saggio soprassedere e cercare alternative che offrano un minor grado di incertezza.
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Gabriele
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