Quali rischi e quali protezioni su conti correnti, conti deposito e obbligazioni?

Un tempo si credeva che le banche non potessero fallire, fino al punto che molte persone erano convinte che il posto in banca fosse il posto di lavoro più sicuro al mondo.
Oggi i tempi sono cambiati e i risparmiatori stanno iniziando a comprendere che non è più possibile dormire sonni tranquilli in riferimento agli istituti di credito!

Le banche in difficoltà sono numerose, ad esempio Mps o Carige di cui si parla spesso sui mezzi di comunicazione.
Ma non mancano i casi più gravi di banche in amministrazione straordinaria, come ho scritto nel mio precedente articolo.
Tra le new entry di questa poco lusinghiera classifica c’è Banca delle Marche, che da qualche settimana è commissariata.

 

Ricevo in questo periodo numerose email di clienti di banche traballanti che mi chiedono informazioni in merito a conti correnti, conti deposito ed obbligazioni.
Cercherò in questo articolo di fare il punto della situazione su un argomento che è effettivamente un po’ ingarbugliato.

 

Precisiamo innanzi tutto che “commissariamento” non significa fallimento, ma anzi significa che finalmente la Banca d’Italia si è attivata e che farà di tutto per risanare e per evitare il default dell’istituto.
Non significa che il pericolo è scampato ma significa che almeno c’è un’istituzione che ha preso in mano la situazione.

Il punto di partenza della nostra indagine è che a livello europeo sta prendendo piede il seguente modus operandi in caso di default oppure di aiuti di stato: i primi ad essere coinvolti sono gli azionisti mentre i secondi saranno gli obbligazionisti subordinati (prima i bond Tier I e poi quelli Tier II). Poi a seguire obbligazionisti senior ed infine i correntisti.
Per l’investitore è quindi fondamentale conoscere i rischi e le protezioni offerte dai diversi prodotti finanziari!

Conto corrente e conto deposito: in teoria sono tutelati fino a 100.000 € dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.
La tutela copre il denaro depositato sul conto fino a 100 mila euro per intestatario ma non copre gli interessi eventualmente maturati.
Ho usato il termine “in teoria” perché credo che il fondo di garanzia abbia delle possibilità di successo solo se il fallimento è limitato ad una banca di piccole-medie dimensioni.
Se il fallimento dovesse coinvolgere una banca di grandi dimensioni oppure dovesse rivelarsi un evento sistemico temo che per il fondo non ci siano possibilità di reggere l’urto.

Pronti contro termine: non sono tutelati dal fondo di garanzia. Eviterei quindi di sottoscriverli!
Nel caso ne avessi in portafoglio onestamente tenterei di liquidarli; anche se spesso le banche lo vietano oppure impongono penali oppure liquidano il controvalore ma non gli interessi maturati.

Obbligazioni: non sono tutelate dal fondo di garanzia dal momento che non sono un deposito di liquidità ma bensì uno strumento di investimento.
In tema di obbligazioni occorre distinguere tra obbligazioni senior e subordinate.

Le obbligazioni subordinate sono sicuramente coinvolte in caso di default della banca, come nel caso della banca olandese Sns.
Le obbligazioni senior potrebbero essere coinvolte nella ristrutturazione o nel default ma solo in seconda battuta, ossia dopo azionisti e possessori di obbligazioni subordinate.
In questo momento onestamente non consiglierei di possedere obbligazioni subordinate, soprattutto di emittenti traballanti.

A mio parere il rischio sui subordinati è alto e credo che sia saggio ricordare come solo un paio di mesi fa tre emissioni subordinate Tier1 di Mps quotate Otc non abbiano pagato la cedola periodica (Mps Capital Trust 2, Antonveneta Capital Trust 1 e Antonveneta Capital Trust 2).

Azioni: non hanno alcune tutela. Gli azionisti sono i primi a perdere tutto in caso di default della banca. Mi riferisco ovviamente agli azionisti della banca fallita.
Se sono azionista della banca Crack e la banca fallisce perdo tutto.
Se sono correntista della banca Crack ma nel dossier titoli ho azioni Eni, non perdo nulla dal momento che la banca è solo una mera custode del mio deposito titoli.

Prestito titoli: in linea generale è consigliabile evitarlo. Se poi la banca è traballante, evitarlo è una mossa decisamente saggia e conveniente!
Quando un investitore sottoscrive il prestito titoli infatti cede momentaneamente la proprietà del prodotto sottostante a fronte di una determinata remunerazione.
E’ evidente come in caso di default della banca i titoli in prestito diventino vapore nelle mani dell’investitore…

 

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Buon trading

gab

 

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