Neanche gli sceneggiatori di Beautiful sarebbero stati in grado di disegnare trame così schizofreniche per la scenaggiatura della “telenovela greca”!
La scorsa settimana, scommettendo su un imminente accordo tra Tsipras e l’Europa, i mercati finanziari avevano brindato e messo a segno un buon rialzo a tal punto che molti singoli titoli avevano disegnato configurazioni di prezzo potenzialmente rialziste.
A mercati chiusi invece è arrivata la doccia gelata che ha diametralmente cambiato il quadro generale: dopo aver interrotto le trattative con l’Europa, il governo greco ha indetto un referendum popolare per il 5 Luglio per decidere in merito alle riforme richieste dall’Europa.
Inoltre il governo greco ha appena disposto la chiusura del mercato azionario e delle banche (con limite di prelievo di 60 € giornalieri) per la giornata di oggi (lunedì 29 Giugno) ma è possibile che queste imposizioni vengano reiterate anche nei giorni seguenti.
A questo punto il gioco si fa veramente duro dal momento che, alla scadenza cruciale del 30 Giugno, è probabile (salvo ulteriori colpi di scena) che la Grecia non rimborserà al Fondo Monetario Internazionale l’importo dovuto di 1,6 miliardi di €.
In questo contesto parlare di supporti e resistenze perde di validità dal momento che il pallino è saldamente in mano alle notizie ed alla pancia (emotività) degli operatori.
Salvo nuovi colpi di scena, lunedì i mercati apriranno in terreno fortemente negativo e le prossime giornate (probabilmente fino al responso sul referendum del 5 Luglio) saranno all’insegna dell’alta volatilità.
Gli asset che dovrebbero soffrire maggiormente da questa situazione sono: titoli di stato italiani (e dei paesi periferici), titoli del settore delle banche (non solo quelli italiani ma anche i big francesi e tedeschi, come Deutsche Bank) ed Euro.
Al contrario gli asset che dovrebbero beneficiare di questo contesto sono l’oro e l’argento, unitamente al Dollaro Usa.
L’immagine sottostante illustra il grafico giornaliero dell’Euro-Dollaro Usa.
Saranno ore febbrili ed impegnative anche per Mario Draghi e per la Bce, che saranno chiamati ad un superlavoro sul piano sia politico che operativo, dal momento che dovranno accelerare il QE per arginare le reazioni del mercato e l’effetto contagio sui titoli di stato dei paesi periferici.
In questo contesto di mercato, come ho già ripetuto nelle settimane precedenti, la prudenza non è mai troppa e l’unica possibilità che abbiamo per affrontare ad armi pari il mercato sono il rispetto del metodo, della gestione del rischio (stop loss) e del money management (quantità di denaro da destinare alla singola operazione).
Il rispetto di queste regole è l’unico modo per evitare di ragionare di pancia e di essere preda dell’emotività!
Per quanto riguarda gli indici mondiali, i fari devono essere puntati sui minimi dei grafici settimanali, soprattutto per i mercati europei, che rappresentano i punti di potenziale svolta di breve e di medio periodo del mercato.
Nel dettaglio, sono da seguire area 21.855 punti del Ftse Mib, 10.800 punti del Dax e 3.380 punti dell’Eurostoxx.
L’immagine sottostante illustra il grafico giornaliero dell’indice italiano Ftse Mib.
L’immagine sottostante illustra il grafico giornaliero dell’indice Eurostoxx.
Dal punto di vista operativo, queste situazioni di alta volatilità sono l’ideale per operare in intraday mentre, al contrario, per chi opera multiday è saggio stare fermi a bordo campo in attesa che la situazione diventi meno nervosa e più leggibile.
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Buon trading
gabriele
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