Dallo scorso lunedì 1 Dicembre 2014 i Fondi Comuni di Investimento possono richiedere l’ammissione alla negoziazione a Piazza Affari.
Nello specifico, potranno richiedere l’ammissione i Fondi e le Sicav di OICR aperti conformi alla direttiva 2009/65/CE (c.d. UCITS).
Tra qualche mese quindi potremo assistere alla negoziazione in borsa dei primi fondi, che avverrà in uno specifico comparto del mercato ETFplus, denominato “segmento OICR aperti”.
Le contrattazioni non avverranno in real time, come per le azioni o gli etf, e non ci sarà quindi un book di contrattazione.
Al contrario, i fondi quotati presenteranno un solo prezzo che sarà quello del NAV (net asset value) che sarà quindi l’unico valore a cui saranno scambiati.
Dal punto di vista operativo, gli ordini di acquisto o di vendita dovranno essere inseriti entro le ore 11 e senza limiti di prezzo.
L’operazione sarà regolata al prezzo del giorno dell’inserimento dell’ordine, anche se il valore del NAV sarà comunicato solo il giorno successivo entro le ore 17.
La liquidazione dell’operazione e il caricamento delle quote in portafoglio avverrà il terzo giorno di borsa aperta successivo a quello di inserimento dell’ordine.
Dal punto di vista operativo non sarà più possibile automatizzare i PAC (piani di accumulo) ma sarà sufficiente acquistare periodicamente le quote del fondo che si desidera accumulare.
Allo stesso tempo non saranno automatiche neanche le operazioni si switch da un fondo all’altro ma, anche in questo caso, sarà necessario un passaggio manuale per vendere le quote del vecchio fondo e riacquistare quelle del nuovo.
La quotazione dei fondi è indubbiamente una piccola rivoluzione grazie alla quale finalmente il risparmiatore potrà acquistare i Fondi e le Sicav direttamente da casa con un click e quindi senza necessariamente passare attraverso i canali tradizionali come banche e promotori finanziari.
Inoltre, qualora un investitore decidesse di cambiare banca, non sarebbe più costretto, come avveniva fino ad ora, a liquidare le quote (perchè quasi mai la nuova banca intermediava i fondi del precedente istituto) ma potrà trasferirle direttamente presso il nuovo intermediario.
Indubbiamente un bel vantaggio sia per il risparmiatore che per la Sgr che non sarà costretta a pagare gli alti costi di distribuzione come invece avviene oggi.
Questa novità dovrebbe portare indubbi e notevoli vantaggi per i risparmiatori!
Innanzi tutto una maggiore competizione e concorrenza tra Sgr e società collocatrici, spinta anche dal probabile arrivo sul mercato italiano di Fondi e Sicav che fino ad oggi erano rimaste ai margini del nostro mercato a causa degli alti costi richiesti per la distribuzione.
Dovrebbe inoltre anche aumentare la trasparenza, con la possibilità da parte dei piccoli risparmiatori di confrontare le performance ed i costi dei vari fondi.
Infine dovrebbe aumentare anche la scelta, che non sarà più limitata ai soli fondi della casa distribuita dal proprio intermediario; ad esempio il piccolo risparmiatore non sarà più costretto ad acquistare solo fondi Arca se è cliente della Bper oppure di Gestielle se è cliente di banco Popolare ma, a proprio piacimento, potrà accedere anche ai fondi offerti da altre società che il proprio intermediario si rifiuta di trattare.
Qualcuno ipotizza che i fondi quotati potranno presentare commissioni di gestione inferiori a quelle attuali dal momento che verrà a mancare un passaggio dell’intermediazione, ossia la rete distributiva, ma su questo aspetto onestamente sarei molto cauto e mi farei poche illusioni!
Sulla carta si tratta indubbiamente di una novità importante per il risparmiatore italiano che però al momento attuale si presenta ancora come una scommessa!
Non si sa infatti quanti saranno i fondi che effettivamente richiederanno la quotazione e se si tratterà di fondi già esistenti oppure di prodotti che verranno creati ad hoc per questo nuovo segmento di mercato.
Non è un mistero infatti che molte società collocatrici e molti promotori finanziari siano contrari a questa novità dal momento che gli verrà a mancare una bella fetta di torta che, in questi quasi trent’anni di vita dei fondi, li ha ingrassati e resi pingui ai danni delle tasche dei risparmiatori.
Al momento hanno annunciato che sbarcheranno in Borsa solo alcune Sgr di piccole dimensioni ma determinate a mettersi in mostra sul listino milanese come AcomeA, Zenit, Diaman Sicav, New Millennium Sicav, 8a+ investimenti, FinLabo Sicav e Nextam Partners.
Non resta che aspettare un paio di mesi per verificare se le aspettative positive saranno ben riposte!
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