Dov’è la mia opzione?
Nella scosa lezione abbiamo descritto le opzioni presenti sul mercato italiano, in particolare quelle con sottostante le azioni italiane.
Prima di iniziare la parte operativa con i dettagli delle strategie, è necessario illustrare ancora alcuni concetti fondamentali che sono propedeutici alla comprensione delle opzioni.
Il primo concetto importante consiste nella differenza tra opzioni ITM (in the money), ATM (at the money) e OTM (out of the money).
Prendiamo come esempio le opzioni che hanno come sottostante il titolo azionario Intesa San Paolo (lotto minimo opzioni su Intesa sono 100 azioni):
In questo caso, rispetto al capitolo precedente, i conteggi sono più semplici e per conoscere a quanto ammonta il premio di una opzione è sufficiente moltiplicare per 1000.
In questo modo l’opzione Call Ottobre 2,6 prezzerà dai 16 ai 21,5 €.
Prendendo spunto dall’immagine sovrastante è interessante sottolineare due aspetti.
Una prima osservazione interessante consiste nella “granularità” del titolo Intesa che presenta un prezzo inferiore a quello di Atlantia (illustrato nella lezione precedente) e di conseguenza presenta uno step tra gli strike delle azioni di soli 0,1.
Una seconda osservazione riguarda la colorazione della griglia: avete notato che entrambe le colonne delle opzioni Call (a destra) e delle opzioni Put (a sinistra) sono colorate in grigio ed in azzurro in maniera opposta? Vi siete chiesti il perché?
Si tratta di una modalità grafica utile a facilitare il riconoscimento delle opzioni che in questo momento presentano uno strike price più alto oppure più basso rispetto alla quotazione dell’azione in questo momento.
Da sottolineare infine come il premio delle opzioni Call diminuisca scorrendo dall’alto verso il basso mentre, al contrario, quello delle opzioni Put diminuisca dal basso verso l’alto.
In base al rapporto tra il prezzo di mercato del sottostante ed il prezzo di esercizio è possibile infatti classificare le opzioni in ITM (in the money), ATM (at the money) oppure OTM (out of the money).
Possiamo quindi distinguere tre differenti gruppi di opzioni a seconda del prezzo dell’azione in ogni momento:
ITM – In the money (colore grigio nell’immagine qui sopra)
Un’opzione Call si definisce “in the money” quando il valore dello strike price è inferiore rispetto al prezzo del sottostante.
In questo contesto l’investitore che possiede l’opzione avrebbe interesse ad esercitare l’opzione poiché acquisterebbe il sottostante ad un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato.
Un’opzione put si definisce “in the money” quando il valore dello strike price è superiore rispetto al prezzo del sottostante.
In questo contesto l’investitore che possiede l’opzione avrebbe interesse ad esercitare l’opzione poiché venderebbe il sottostante ad un prezzo superiore rispetto a quello di mercato.
Quando un’opzione scade “in the money” il suo esercizio è automatico.
Al possessore vengono assegnate una certa quantità di titoli oppure il regolamento può avvenire per contanti, nel qual caso il suo conto corrente subirà una variazione positiva.
ATM – At the money
Un’opzione call si definisce “at the money” quando il valore dello strike price è uguale al prezzo del sottostante.
In questo contesto l’investitore che possiede l’opzione non avrebbe interesse ad esercitare l’opzione poiché acquisterebbe il sottostante allo stesso prezzo di mercato.
Un’opzione put si definisce “at the money” quando il valore dello strike price è uguale rispetto al prezzo del sottostante.
In questo contesto l’investitore che possiede l’opzione non avrebbe interesse ad esercitare l’opzione poiché venderebbe il sottostante allo stesso prezzo di mercato.
Quando un’opzione scade “at the money” il suo esercizio non è automatico ma avviene solo su espressa richiesta scritta da parte del possessore, a seconda della convenienza. Il possessore di tale opzione alla scadenza è in posizione di indifferenza.
OTM – Out of the money (colore azzurro nell’immagine qui sopra)
Un’opzione call si definisce “out of the money” quando il valore dello strike price è maggiore rispetto al prezzo del sottostante.
In questo contesto l’investitore che possiede l’opzione non avrebbe interesse ad esercitare l’opzione poiché acquisterebbe il sottostante ad un prezzo maggiore rispetto al prezzo di mercato.
Un’opzione put si definisce “out of the money” quando il valore dello strike price è inferiore rispetto al prezzo del sottostante.
In questo contesto l’investitore che possiede l’opzione non avrebbe interesse ad esercitare l’opzione poiché venderebbe il sottostante ad un prezzo inferiore rispetto al prezzo di mercato.
Quando un’opzione scade “out of the money” il suo esercizio non avviene. Le opzioni scadute OTM sono praticamente prive di valore alla scadenza ed esercitarle non conviene.
L’immagine sottostante riporta un altro esempio tratto da Borsa Italiana che chiarirà meglio di tante parole.
Se una opzione Call ha strike price 9 € sarà:
1) OTM (out of the money): se il sottostante presenta una quotazione inferiore a 9 € (strike price) per cui l’evento prezzo di esercizio non si è ancora verificato;
2) ATM (at the money): se il sottostante presenta una quotazione uguale a 9 € (strike price) per cui l’evento prezzo di esercizio si sta verificando in questo momento;
3) ITM (in the money): se il sottostante presenta una quotazione superiore a 9 € (strike price) per cui l’evento prezzo di esercizio si è già verificato.
Fonte Borsa Italiana
Nel caso delle opzioni Put invece il ragionamento è speculare, per cui se una opzione Put ha strike price 9 € sarà:
4) OTM (out of the money): se il sottostante presenta una quotazione superiore a 9 € (strike price) per cui l’evento prezzo di esercizio si è già verificato;
5) ATM (at the money): se il sottostante presenta una quotazione uguale a 9 € (strike price) per cui l’evento prezzo di esercizio si sta verificando in questo momento;
6) ITM (in the money): se il sottostante presenta una quotazione inferiore a 9 € (strike price) per cui l’evento prezzo di esercizio non si è ancora verificato.
Schematizzando:
C A L L |
ITM |
Strike price < Quotazione sottostante |
ATM |
Strike price = Quotazione sottostante |
|
OTM |
Strike price > Quotazione sottostante |
|
P U T |
ITM |
Strike price > Quotazione sottostante |
ATM |
Strike price = Quotazione sottostante |
|
OTM |
Strike price < Quotazione sottostante |
Per consultare la prima lezione cliccare qui.
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