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Corso gratuito “Investire con le opzioni” – 2^ lezione

Entriamo nella definizione e capiamo meglio

Riprendiamo la definizione di opzione in ambito finanziario, che è la seguente:
“Le opzioni sono contratti finanziari che danno al compratore il diritto (ma non il dovere) di acquistare, nel caso delle opzioni CALL, oppure il diretto di vendere, nel caso delle opzioni PUT, una quantità determinata di un sottostante (attività finanziaria oppure reale, come ad esempio un titolo azionario) ad un prezzo determinato ad una data specifica (nel caso delle opzioni di tipo europeo) oppure entro una data specifica (nel caso delle opzioni di tipo americano).”

Nella scorsa lezione abbiamo spiegato la differenza tra Call e Put, che è la differenza più importante; oggi faremo un ulteriore passo avanti entrando nei dettagli della definizione di opzione.
Non preoccupatevi se la spiegazione sembrerà complessa, un esempio tratto dalla vita quotidiana vi aiuterà a comprendere la logica di questo strumento.

Per spiegare meglio il concetto di diritto/dovere contenuto nella definizione di opzione, immaginate di essere interessati all’acquisto di una abitazione e di stipulare un contratto preliminare nel quale definite con il proprietario che, in seguito al pagamento di un acconto, vi accreditate il diritto (ma non l’obbligo) di acquistare il bene immobile ad un prezzo predefinito entro una data prestabilita.
Allo stesso tempo il proprietario si assume l’impegno di trasferirvi la proprietà dell’abitazione in una data predeterminata.

Un’opzione è la trasposizione sul mercato finanziario di questo concetto: dietro il pagamento di un “premio” (che nell’esempio precedente era l’acconto) vi accreditate il diritto, ma non l’obbligo, di acquistare ad un determinato prezzo ed entro una certe data una determinata quantità di prodotti finanziari.
Se in seguito alla stipula del contratto preliminare cambierete idea, potrete astenervi dall’acquisto dell’abitazione e come unico inconveniente avrete solo per la perdita del denaro versato come acconto.
Nel caso dell’opzione questa perdita è determinata dalla perdita del “premio” versato per l’acquisto dell’opzione.

Dopo questa prima esemplificazione è necessario tornare nuovamente alla definizione principale per fare chiarezza, punto per punto, di ogni passaggio.

1) Cosa significa che le opzioni danno al compratore “il diritto ma non il dovere”:
Significa che l’investitore che acquista l’opzione non è vincolato ad esercitarla ma può lasciarla scadere senza valore.
Esercitare il diritto definito nell’opzione significa, nel caso precedente dell’immobile, fare tutti i passi necessari per definire la compravendita, per cui alla fine viene prodotto un documento in cui il bene passa di proprietà, nei termini e nei modi scritti nel contratto preliminare.
Nel caso si parli di opzioni finanziarie, esercitare un’opzione significa entrare in possesso (opzione di tipo call) o cedere (tipo put) una certa quantità di titoli ad un prezzo prefissato nei termini e nei modi specificati dall’opzione di cui si è in possesso.
Non c’è nessun obbligo però di portare a termine la transizione, dipenderà volta per volta dai casi e dai guadagni o dalle perdite che si andranno a realizzare esercitando l’opzione.
A volte è più conveniente lasciarla scadere e non avvalersi del diritto dell’opzione.

2) Cosa significa “prezzo predeterminato”:
Significa che ogni opzione contiene un prezzo predeterminato, chiamato “prezzo di esercizio”, a cui avverrà lo scambio tra acquirente e venditore.
Il prezzo di esercizio, detto anche “strike price”, è il prezzo al quale il possessore dell’opzione può acquistare (nel caso dell’opzione call) oppure vendere (nel caso dell’opzione put) il sottostante in caso di esercizio dell’opzione.
Ad esempio una opzione call sul titolo Generali con strike price 17 significa che chi possiede questa opzione acquista il diritto di acquistare il titolo Generali al prezzo di 17 € ad azione.

3) Cosa significa “quantità predeterminata”:
Significa che ogni opzione controlla una quantità “determinata” di azioni del sottostante, non di più, non di meno. Se si vuole controllare una quantità diversa dal multiplo definito non c’è modo di farlo.
Ad esempio, se un’opzione prevede di controllare 100 azioni di un certo titolo, non avrete difficoltà a controllarne 200, 300, 1000…, basterà avere 2, 3, 10…opzioni, ma non riuscirete a controllarne 50, 75, 125, 250…,perché le opzioni controllano una quantità prefissata di titoli sottostanti.

4) Cosa significa “ad una data specifica (nel caso delle opzioni di tipo europeo) oppure entro una data specifica (nel caso delle opzioni di tipo americano)”:
Le opzioni nascono, hanno una certa durata e poi scadono, proprio come lo yogurt o le batterie. Questo significa che il termine ultimo per esercitare il diritto insito nelle opzioni è la data di scadenza. Se il diritto di esercizio è concesso solo alla data di scadenza o solo verso la data, si parla di stile europeo, se invece tale diritto è concesso durante tutta la “vita” dell’opzione si parla di opzione di stile americano.

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Fonte Borsa Italiana

Nella prossima puntata vedremo come usare le opzioni e come sfruttare le proprietà di questi strumenti.

 

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