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Corso gratuito “Investire con le opzioni” – 13^ lezione

 Strategie con il sottostante – 1a parte

Nel corso della scorsa lezione abbiamo descritto le strategie più semplici che consistevano nell’acquisto o nella vendita si singole opzioni Call o Put.
In realtà, anche in virtù del fatto che le opzioni sono nate con l’intento di proteggere un investimento, le opzioni possono essere combinate insieme ad un sottostante per creare strategie particolarmente interessanti ed efficienti.
In questa lezione illustreremo le prime tre strategie che si possono creare combinando insieme azioni ed opzioni.

La prima strategia, che è quella più classica, consiste nell’acquistare un’opzione Put con lo scopo di proteggere un investimento.
Questa strategia si chiama “protective put”.

PROTECTIVE PUT

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Ipotizziamo di avere in portafoglio un sottostante, ad esempio un azione oppure un future, che desideriamo proteggere dal rischio di forti o improvvisi ribassi.
In realtà questa strategia può essere adottata anche quando sul sottostante siamo in buon guadagno e desideriamo continuare a mantenerlo in portafoglio ma allo stesso tempo non vogliamo correre il rischio di rimangiargi (tutto o in parte) il guadagno accumulato o addirittura rischiare di chiudere l’operazione in negativo in caso di improvvisi eventi negativi.
Il punto di partenza è quindi il possesso in portafoglio di un sottostante a cui aggiungiamo l’acquisto di una opzione Put con uno strike sul livello del nostro stop loss (o eventualmente del trailing stop).
Ovviamente per proteggere la posizione dobbiamo possedere tante azioni quante quelle corrispondenti al lotto minimo coperto della opzione Put: ad esempio, se avessimo in portafoglio il titolo Atlantia, dovremmo acquistare 1 opzione Put ogni 500 azioni possedute.

Possiamo quindi passare ad analizzare il grafico di payoff ottenuto mediante una semplice regola della composizione degli strumenti: se aggiungiamo il sottostante long ad un payoff di opzioni, questa aggiunta fa ruotare il grafico totale di 45° in senso antiorario, come illustrato nell’immagine sottostante:

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Osservando attentamente l’evoluzione del payoff, scopriremmo che equivale a quello di una opzione Call acquistata.
In questo modo la strategia appena illustrata lascia inalterati tutti i pregi della Call e quindi il guadagno teorico illimitato e una perdita massima pari al premio della Put acquistata.
Ma attenzione perchè questa “call sintetica” presenta anche un grande vantaggio: non scade e l’unica precauzione da adottare consiste nel rinnovare la Put alla sua scadenza, mentre il sottostante rimarrà in portafoglio (ovviamente se si tratta di un’azione dal momento che i futures hanno anche loro l’abitudine di scadere).
Lo svantaggio di questa strategia è dato invece dal premio da pagare per l’acquisto della Put, che si va a sottrarre dai guadagni realizzati dal sottostante.
Questo significa che conviene implementare questa strategia solo quando si temono ribassi non previsti in certe fasi del mercato.

Attenzione sempre al rapporto tra numero di opzioni Put e numero di azioni in portafoglio che devono essere calibrati rispetto al lotto minimo per evitare situazioni di protezione parziale (qualora avessimo ad esempio 800 Atlantia) oppure sovraprotetta (qualore possedessimo solo 300 Atlantia).

La marginazione in questa strategia è nulla dal momento che non ci sono vendite allo scoperto di opzioni.

Per chi fa trading può essere utile constatare che, se il titolo effettivamente crollasse, noi potremo in ogni momento vendere il sottostante rimanendo con una put comprata che da quel momento in poi farebbe il suo mestiere per cui, da semplice stoploss, la Put si trasformerebbe in strumento che lavora e produce un guadagno.
Se invece il sottostante non crolla, avremo perso i soldi spesi all’acquisto della Put, ma avremo dormito sonni tranquilli, consci del fatto che l’operazione non poteva perdere oltre una certa soglia.

 

La seconda strategia invece, che si chiama “covered call”, consiste nell’vendere una opzione Call in abbinamento al possesso del titolo sottostante.

COVERED CALL

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Nel dettaglio questa strategia consiste nella vendita di una opzione Call mentre si detiene il sottostante in portafoglio.
Per spiegare i dettagli di questa tecnica, ricorriamo al solito grafico di payoff della Call venduta che, come in occasione della strategia precedente, ruota di 45° antiorario:

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Notiamo subito che il diagramma di payoff risultante è in definitiva quello di una opzione Put venduta!
In questo modo abbiamo i vantaggi e gli svantaggi tipici dell’operazione short Put, ossia guadagni limitati ma perdita in teoria illimitata.
Questa strategia è da adottare nelle situazioni in cui reputiamo difficile che il titolo possa subire un grosso ribasso (per cui non siamo ribassisti sul titolo) ma crediamo anche che al tempo stesso faticherà a salire oltre determinati livelli.
In uno scenario quindi moderatamente rialzista, sceglieremo lo strike a cui vendere l’opzione Call al di sopra di una zona di resistenze che individuiamo sul grafico o su un livello che riteniamo che il titolo non possa toccare entro la data di scadenza.
Il vantaggio di questo approccio è che si intasca del denaro immediatamente al momento della vendita della Call!
Se ci pensate, questo denaro rappresenta un extra-rendimento!
In questo modo abbiamo appena visto un’altra interessante ed utile caratteristica delle opzioni che consiste nel fatto che possono essere utilizzate per generare flussi di cassa programmati nel tempo.
Gli svantaggi di questa strategia sono dettati dal fatto che il sottostante potrebbe perdere di più di quanto incassato con l’opzione, e in questo caso registreremo una perdita in conto capitale.

Se invece il sottostante salisse fino a sorpassare lo strike della Call, saremo felici 2 volte: una per i soldi incassati dalla vendita della Call e l’altra perché il sottostante è arrivato a livelli che non credevamo.
Non ci importa più se il sottostante continua la sua corsa, noi abbiamo realizzato il massimo guadagno della strategia su entrambe le gambe (opzione + sottostante) e saremo pronti a brindare.
Inoltre nulla ci vieta di ripetere inuovamente la strategia su nuovi livelli di prezzo!

Anche qui la copertura dell’opzione può essere parziale o sovradimensionata a seconda dei titoli in portafoglio.
La chiusura dell’operazione quindi può essere alla scadenza, oppure durante la vita dell’opzione.
Qualora il sottostante crollasse, è buona norma rimanere con la sola Call venduta e riacquistare il sottostante solonel caso fornisse segnali di aver terminato il ribasso.

 

La terza strategia nasce dalla combinazione delle due tecniche appena descritte e si chiama “collar”.

COLLAR

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In questa fattispecie avendo in portafoglio il sottostante, vendiamo una opzione Call come nella strategia “covered call” e, al tempo stesso, acquistiamo una opzione Put come nella strategia “protective put”.
In questo caso il diagramma di payoff sarà la combinazione delle due tecniche, ossia della “protective put” e della “covered call”:

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In questo modo abbiamo ottenuto una soluzione di investimento che presenta perdite e guadagni limitati ma, al tempo stesso, è abbastanza potente da generare profitto!

 

Illustriamo ora come costruire questa strategia senza aggiungere denaro all’iniziale aquisto del sottostante.

Dopo aver acquistato un lotto minimo (oppure suoi multipli) di sottostante, prima vendiamo una opzione Call per intascare il denaro necessario (anche di più se si riesce e se è il caso) a finanziare l’acquisto dell’ opzione Put.
In questo modo la strategia è protetta dai ribassi e ci permette di prendere profitto in caso il mercato salga.
Il grosso vantaggio di questa strategia è che ce la possiamo dimenticare, cali e sovraperformance del sottostante non possono intaccare il nostro investimento!
Lo svantaggio invece è che dobbiamo tenere in piedi l’operazione fino a scadenza oppure cominciare a vendere le gambe della strategia se i prezzi in quel momento lo permettono e se volessimo realizzare un extra-extra-guadagno!!!
Ma di solito alla scadenza si rivaluta la struttura nel suo insieme e si decide se rifare il “giochino” con nuove opzioni oppure chiudere tutto e passare ad analizzare altri sottostanti.

 

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gab

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