Conviene investire nel BTP 2028 o nel BTP Italia 2028 ?

Nei giorni scorsi ho letto una discussione in merito al confronto tra un BTP 2028 e il BTP Italia 2028.

Il merito della questione era su quale dei due prodotti conveniva investire.

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La maggioranza dei partecipanti alla discussione sosteneva l’opportunità di acquistare il BTP 2028 classico (per capirci, quello non indicizzato all’inflazione) per i seguenti motivi:

-ha una quotazione inferiore a quella del BTP Italia

-ha una cedola superiore a quella del BTP Italia

-l’inflazione adesso è al suo massimo, è destinata a scendere e nel 2028 sarà rientrata su livelli molto bassi

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Come purtroppo avviene frequentemente in questi casi, la discussione era basata su punti di vista soggettivi e in alcuni frangenti sembrava quasi che si fossero creati due schieramenti di tifosi, i supporter del BTP e quelli del BTP Italia.

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In realtà è possibile rispondere alla domanda “conviene investire su un BTP 2028 o sul BTP Italia 2028?” in modo oggettivo, basando la propria risposta sui numeri.

Prendiamo a riferimento i due titoli di stato:

Btp Tf 2,80% Dc28 Eur con isin IT0005340929

Btp Italia 1,60% Nv28 Eur con isin IT0005517195

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Partiamo dal BTP classico, ossia il Btp Tf 2,80% Dc28.

Acquistando oggi a 97,73 e ipotizzando di portare a scadenza, il rendimento lordo ammonta al 3,25% e quello netto al 2,88%.

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Passiamo adesso al BTP Italia, ossia il Btp Italia 1,60% Nv28.

Acquistando oggi a 97,69 e ipotizzando di portare a scadenza, occorre fare i conti con l’inflazione.

Se l’inflazione rimanesse invariata sullo stesso livello di quella attuale, il rendimento del BTP Italia ammonterebbe al 13,38% lordo e al 11,59% netto.

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Le previsioni però parlano di una inflazione in diminuzione per cui possiamo fare una ipotesi, utilizzando il software Easy bond di Skipper informatica.

Partiamo con una ipotesi drastica, l’inflazione scende a zero nel 2024 e rimane a zero fino al 2028: si tratta indubbiamente di uno scenario irrealistico ma possiamo ugualmente verificarlo.

In questo caso il rendimento del BTP Italia 2028 ammonterebbe al 2,51% lordo e 2,15% netto.

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Già dopo questo primo passaggio ricaviamo un dato interessante: in caso di inflazione zero, il BTP classico offre un rendimento netto del 2,88% mentre il BTP Italia un rendimento netto del 2,15%.

Si tratta di una differenza molto lieve e ottenuta in uno scenario particolarmente irrealistico di inflazione che magicamente passa dal 11% a zero e che rimane a zero fino al 2028.

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Se ipotizziamo un’inflazione dello 0,9%, il risultato sarebbe uguale, nel senso che il BTP Italia offrirebbe un rendimento lordo del 3,33% e netto del 2,88%.

Questo significa che se l’inflazione da oggi al 2028 sarà superiore allo 0,9%, non c’è alcun dubbio che il BTP Italia sia la soluzione da privilegiare.

Personalmente ritengo che l’inflazione ci farà compagnia ancora a lungo; magari sarà inferiore al livello attuale ma temo che sarà comunque sensibilmente più alta rispetto a quella a cui eravamo abituati negli anni scorsi.

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Dal punto di vista operativo, non c’è alcun dubbio che l’approccio corretto da utilizzare sia quello basato sull’analisi dei numeri.

L’approccio oggettivo e matematico è lo stesso modus operandi che utilizzerò durante la video conferenza gratuita di giovedì 26 gennaio in cui illustrerò le migliori obbligazioni del momento, effettuando una selezione delle migliori soluzioni a tasso fisso, tasso variabile e indicizzate.

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Buon investing,

Gabriele

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