opv gambero rosso

Gambero Rosso sbarca a piazza Affari

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Il Gambero Rosso, casa editrice italiana specializzata nella diffusione della cultura del cibo e del vino di alta qualità attraverso la pubblicazione di riviste, guide e trasmissioni televisive,  sta per sbarcare all’Aim di Borsa Italiana che è il segmento dedicato alle piccole e medie imprese italiane ad alto potenziale di crescita.

Il periodo di sottoscrizione dell’Opv, che è tutt’ora in corso, terminerà alle ore 13 di giovedì 24 settembre mentre il debutto è previsto per martedì 29 settembre.

La forbice del prezzo di sottoscrizione è compresa tra un minimo di 2 ed un massimo di 2,40 euro ad azione, mentre il taglio minimo sottoscrivibile è di 1.000  azioni, per cui l’ammontare del lotto minimo oscillerà tra 2.000 e 2.400 €.

Ad essere quotato sarà il 25% del capitale per cui nel complessivo la socità sarà valutata circa 20-24 milioni di euro.

Dopo la descrizione sintetica delle condizioni dell’offerta, la domanda che sorge spontanea è: “conviene sottoscrivere e richiedere le azioni?”.

Personalmente la società mi è simpatica ed in passato sono stato fruitore delle sue guide, ma mettendo sul piatto della bilancia i pregi ed i difetti di questa operazione finanziaria, mi pare che a prevalere siano le ombre.

 

Il principale aspetto positivo che ho individuato consiste nel fatto che, in seguito a questa operazione, la proprietà non cederà quote, dimostrando quindi fiducia nel progetto e nel futuro aziendale.

 

Non mancano però degli aspetti critici, tra cui citerei: 

-il prezzo offerto non mi sembra a buon mercato, sebbene i multipli non siano da rapina come in occasione di precedenti Opv;

-la società non ha uno storico di bilanci consecutivi in utile. Analizzando i bilanci infatti emerge come nel 2013 la società abbia chiuso con una perdita di 1,165 milioni di euro, tornando in utile di 880 mila euro invece nel 2014;

– il mercato in cui la società opera mi sembra saturo e pieno di forti concorrenti con un profilo internazionale, come Tripadvisor;

-qualche dubbio mi sorge anche in merito all’evoluzione futura del business, in cui la società opera, dal momento che oggi attraverso internet è possibile ricavare gratuitamente e in modo immediato molte informazioni in tema di cibo e vino, senza dover necessariamente acquistare riviste;

-non è stata specificata quale sarà la politica dei dividendi che verrà adottata dalla società;

-molti articoli sulla carta stampata che ho letto in merito a questa Opv mi sono sembrate delle marchette. Sapendo come gira il mondo, è superfluo dire che mi sono sorti molti dubbi in merito sull’onestà intellettuale dei giornalisti che li hanno scritti.

 

Infine occorre rilevare come non mi sembri il momento più propizio per sbarcare sul mercato azionario.

Quando sui mercati finanziari c’è incertezza, come in questo momento, gli investitori diventano più cauti e timorosi e di conseguenza meno propensi a rischiare sottoscrivendo un’Ipo.

Auguro tutto il meglio a questa società che seguirò con attenzione e simpatia, ma personalmente ho deciso di non sottoscrivere.

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Buon trading
gabriele